Aprire un’attività
Se desiderate aprire una vostra attività dovete sapere che con un costo iniziale adeguato e una gestione oculata e ben pianificata si può avviare un business o un negozio di successo con un iter molto semplice rispetto al passato.
Come aprire una attività o un negozio in retail
Per prima cosa andiamo a vedere quali sono i requisiti, la procedura burocratica ed i costi da sostenere quando si decide di intraprendere questa avventura commerciale.
I requisiti base
I requisiti richiesti per legge sono:
• aver compiuto 18 anni
• è indispensabile che si ottemperi ai requisiti morali previsti per legge e cioè che precedentemente non si sia dichiarato fallimento, non si è stati condannati per un delitto non colposo con una pena minima di tre anni o non si abbia subito altro tipo di restrizioni normative
• essere in possesso della residenza italiana
Possono essere richiesti ulteriori requisiti solo per particolari tipologie di attività. In questi casi sono necessarie licenze, corsi abilitativi e requisiti specifici per il tipo di business in cui si opera. Bisogna tener conto che spesso le normative cambiano a livello regionale, quindi bisogna sempre informarsi presso lo sportello SUAP del proprio comune per conoscere tutti i requisiti da rispettare.
Per quanto riguarda la licenza, invece, non viene più richiesta, a meno che non si tratti di prodotti soggetti a monopolio di stato come nel caso in cui si voglia aprire una tabaccheria.
Se si vuole gestire un alimentari o un bar sarà necessario avere l’attestato SAB o un titolo equivalente, necessario per chi vende cibi e bevande, E obbligatorio il corso HACCP per chiunque venga a contatto sul lavoro con cibi e bevande.
Procedura burocratica
La procedura burocratica generale da seguire per aprire la propria attività è la seguente:
• apertura di una propria Partita Iva presso l’Agenzia delle Entrate, compilando un modulo apposito e scegliendo il regime di contabilitàal quale si vuole aderire.
• iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio
• regolazione posizioni previdenziali ed assicurativi ( INPS e INAIL)
• dichiarazione di inizio attività al Comune o alla Camera di Commercio, compilando online il modulo SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività). Ènecessario presentare questo modello anche in caso di sospensione, ripresa, modifica e cessazione dell’attività. Alcuni soggetti sono però esclusi da questo obbligo, come i piccoli laboratori artigiani che impiegano fino a 3 addetti
- entro 30 giorni dall’inizio dell’attività, è necessario iscriversi al Registro delle imprese presso la Camera di Commercio locale.
I costi
Il budget necessario per aprire un’attività o un negozio dipende dalla la tipologia di attività svolta, dalla dimensione dei locali, dal loro posizionamento ecc..
Una stima generica prevede un investimento minimo di almeno 20.000 – 30.000 euro
Le principali voci di spesa sono:
- Fee d’entrata o quota di versamento iniziale richiesta dal franchisor per poter utilizzare il marchio, e per poter entrare nella rete commerciale. La fee viene determinate dal Franchisor. Nel caso di aziende franchisor recenti potrebbero anche non chiederla, a differenza di quelle consolidate, la cui richiesta può arrivare a centinaia di euro.
- Royalty fisse o in percentuale sul fatturato.
Le royalty sono richieste per I servizi di assistenza, vari up date , supporto continuo che il Franchisor offer per tutta la continuità del contratto.
- Altri canoni periodici per servizi o contributi pubblicitari.
In tanti richiedono il pagamento di canoni temporali per coprire le spese di pubblicità, o altri servizi qualil’analisi dell’attività e delle vendite.
- Fidejussioni o garanzie per la merce. In genere la merce, quando non deteriorabile, viene proposta dal franchisor o dai fornitori affiliati a condizioni favorevoli e a volte anche in conto vendita.In cambio della merce in conto vendita si versa anticipatamente una garanzia.
- Progettazione, allestimento e ristrutturazione del locale.
Molte delle reti franchising comprendono tali servizi nell’investimento iniziale, mettendo a disposizione all’affiliato una specifica dettagliata dei costi relativi per ogni singola voce. Di solito sono fissi e vanno calcolati in base al locale ed allasua grandezza.. Alcuni franchisor , invece, per alleggerire il format di affiliazione lasciano all’affiliato la gestione per questi compiti, quindi a lui spetta l’onere dei costi.
- Affitto e altri per la gestione del locale.
Tali costi spettano sempre all’affiliato e dipendono dalla localizzazione, dalla metratura, e così via. L’azienda madre propone un’analisi dei costi per facilitare l’affiliato.
- Prima fornitura di merce, rifornimenti successivi.
I rifornimenti I
Sono centralizzati presso il franchisor o presso i fornitori convenzionati del network. Il Franchisor concede delle agevolazioni sui pagamenti, soprattutto per la fornitura iniziale. Spesso si prevede il conto vendita, specialmente nei settori di abbigliamento, arredamento, oggettistica.
- Arredamento, software ed hardware per la gestione.Sono forniti dal franchisor e quindi previsti nell’investimento iniziale. L’arredamento e la selezione dei software da utilizzare viene lasciata all’.
- Inaugurazione e campagne pubblicitarie per il lancio. Possono essere fornite dalla casa madre e quindi sono incluse nell’investimento iniziale.
- Consulenze legali, burocratiche e commerciali, ottenimento degli attestati e licenze specifiche per il settore di attività, formazione ed eventuali corsi.Questi costi spettano all’affiliato. Spesso peròvengono compresi nell’investimento iniziale e forniti dall’affiliante gratuitamente.
- Questa voce di costo è a carico e a discrezione dell’affiliato. Il Franchisor pero può insieme alla formazione del franchesee prevedere anche quella dei suoi dipendenti.
È importantissimo prima di prendere qualsiasi decisione di apertura di un franchising, valutate le condizioni contrattuali dei diversi franchisor, I costi e I servizi compresi nell’investimento iniziale, così come tutte le spese da versare periodicamente.
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